3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/5
Arrivo a Trondheim e complicato ritorno a casa
Bagnati alla meta
2 agosto: A Trondheim mancano solo 150 km, ma è evidente che non ce la faremo mai ad arrivarci in un giorno solo, e così decidiamo di pedalare oggi quanto più possibile, fermandoci alla sera anche dove capita, in mancanza di un campeggio comodo.
Il tempo è ancora splendido, ma sappiamo che presto si guasterà e inoltre Trondheim è famosa per essere una località piovosissima. Durante questa penultima giornata di bici non facciamo quasi nessuna foto e i nostri ricordi sono sbiaditissimi. Per quanto mi sforzi non mi viene in mente nulla, se non tanta tanta salita su un passo di montagna mentre il cielo si incupiva sempre più.
3 agosto:- Smontiamo la tenda all’alba e cerchiamo di pedalare veloci perché le nuvole sono basse e il cielo ha dei colori incredibili, metallici, (ancorché affascinanti) che non promettono niente di buono.
Infatti arriviamo asciutti fino a metà strada, a Orkanger, che ai nostri occhi offre la cosa più desiderabile: una stazione di servizio con bar e panini caldi.
Poi via lungo la costa con un percorso abbastanza scorrevole e gli ultimi 20 km lungo un’ottima pista ciclabile che costeggia la strada a scorrimento veloce che porta in città. Quando gli scrosci temporaleschi esagerano ci fermiamo qualche minuto nelle fermate dell’autobus, che per fortuna sono molto spaziose.
Sono le 14.45 quando raggiungiamo finalmente il nostro albergo in pieno centro, dove nessuno ci fa caso se entriamo nell’atrio moquettato grondanti di pioggia e con le bici al seguito! Qui si usa così, e alla reception si stupiscono che tu ti stupisca.
Il puzzle del ritorno
Dopo aver sistemato le bici nel grande deposito bagagli all’interno dell’hotel, abbiamo dedicato l’intero piovosissimo pomeriggio a organizzare il rientro in patria utilizzando tutti i possibili mezzi di trasporto eccetto l’aereo, sfruttando finalmente una connessione internet veloce. Dopo circa quattro ore abbastanza snervanti il primo pezzo del puzzle è completo: treno da Trondheim a Oslo, traghetto da Oslo a Kiel in Germania, treno locale da Kiel a Amburgo e Flixbus da Amburgo a Salisburgo. Dopodiché chi vivrà vedrà. La grande difficoltà sta nel trovare il posto non per gli umani ma per le bici, perché sia treni che autobus hanno pochissimi posti disponibili per i velocipedi (solo 2 sui Flixbus!) e siamo in altissima stagione di vacanze.
Risolti i problemi più impellenti ci muoviamo alla ricerca di cibo (senza bici e senza giacca a vento) e incappiamo non solo in una squallida pizzeria all’americana ma soprattutto nel peggiore temporale di tutto il viaggio, avvenimento assai raro a Trondheim visto lo stupore che suscitavano i lampi e i tuoni!
Trondheim – Oslo in treno
(4 agosto) Al mattino una tregua dalla pioggia ci consente di gironzolare nel centro storico di Trondheim.
E’ abbastanza divertente e ironico scoprire che tutte le vie del centro sono decorate da decine di ombrelli colorati sospesi a fili come festoni!
Il treno per Oslo parte dalla stazione centrale alle 15, attraversa splendidi paesaggi di montagna nell’interno della Norvegia, infila di continuo temporali e arcobaleni e ci scarica alla stazione centrale di Oslo alle 21, ed è già quasi buio! Per raggiungere il nostro albergo dobbiamo per la prima volta accendere i fanalini della bici!
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Oslo – Kiel in traghetto
(5 agosto) E’ una giornata di splendido sole e siccome il traghetto parte alle 15 abbiamo a disposizione un bel po’ di tempo per fare un giretto per Oslo in bici!
Lasciato il comodissimo albergo Saga Central, dall’atmosfera simpatica e informale e dalla grandiosa colazione, facciamo una scampagnata fino all’isola dei Musei, giusto così per ridare una veloce occhiatina alla mitica Fram, la nave di Amundsen.
In giro c’è una valanga di gente, probabilmente tutta scesa dalle navi da crociera, che ci fa rimpiangere l’estate del 2020 in cui – a causa del Covid – i turisti si contavano sulle dita di una mano. Nel pomeriggio ci insediamo nella nostra cabina sul grande traghetto della Color Line e dopo aver socializzato con un po’ di altri ciclisti ci accingiamo a trascorrere la prima mini-crociera della nostra vita che si rivela noiosissima.
A differenza dei soliti traghetti, qui non ci sono normali posti a sedere con divanetti e tavolini e vetrate più o meno sporche da cui si vede il mare, ma tutto l’interno della nave simula un centro commerciale su più piani (con tanto di cinema, night-club, negozi di lusso, saune e massaggi ecc.), quindi si passa il tempo trascinandosi da un bar all’altro, oppure chiusi in cabina, per altro comodissima anche se priva di finestre (pardon, oblò). Durante la notte si viene anche cullati dolcemente dalle onde.
Kiel – Salisburgo in treno e Flixbus
(6 agosto) Ripiombati nella calura estiva della Germania, una volta scesi dal traghetto raggiungiamo la stazione ferroviaria di Kiel. E’ sabato, in Germania c’è la grande offerta “biglietto a 9 Euro valido per un mese su tutti i treni locali” e la folla che si riversa fuori e dentro dalla stazione è indescrivibile. Tutti i treni sono stipatissimi e su ogni binario c’è una specie di “assalto alla diligenza”. Per fortuna l’ultima carrozza del nostro treno è riservata alle bici e riusciamo a entrarci anche noi con i nostri velocipedi, seguendo l’esempio di una ragazza tedesca che aveva fatto sloggiare i non ciclisti.
Il viaggio fino ad Amburgo dura poco più di un’ora, dopo di che si tratterà di aspettare pazientemente la partenza del Flixbus alle 19.30. Il centro di Amburgo è invaso da una coloratissima manifestazione LGBTQ che ci impedisce un po’ gli spostamenti, ma per fortuna non mancano i parchi ombrosi in cui stendersi su una panchina, sonnecchiare e mangiucchiare un panino.
Il nostro Flixbus è diretto a Cracovia via Berlino, dove dovremo cambiare. Le bici vengono accomodate nella sua pancia senza tante attenzioni.
E poi si parte! A mezzanotte cambio a Berlino, le bici vengono fissate stavolta su un portabici sul retro del bus. L’autobus è semivuoto e con qualche acrobazia noi piccoli riusciamo anche a dormire mezzi stesi sui sedili. Arrivo a Salisburgo alle 8 del mattino.
Salisburgo – Premariacco in treno e in bici
(7 agosto) Chissà perché il terminal del Flixbus non si trova in centro a Salisburgo ma vicino a un casello dell’autostrada. Per fortuna noi in bici in una ventina di minuti lungo la Salzach raggiungiamo la stazione centrale di Salisburgo dove scopriamo che tutte le linee ferroviarie hanno ritardi di 3-4 ore.
Si ripete il consueto schema “Bar-panchina nel parco-bar-panchina nel parco”. I treni per Udine non sono molti e dobbiamo anche contemplare il rischio di passare una notte a Villach.
Nel pomeriggio però le cose si mettono nel verso giusto: riusciamo ad arrivare a Villach in tempo per l’ultimo treno Micotra per Udine, che arriva alle 21.20.
Abbiamo ben 13 minuti di tempo per prendere l’ultimo treno per Cividale e da qui … sotto una luna piena d’argento come nelle favole…raggiungiamo Premariacco in bicicletta!!! Fine del viaggio! Che viaggio, ragazzi!