Tutela delle razze animali locali in via di estinzione

Riporto qui un interessante articolo del 13 novembre 2010 riguardante la tutela delle razze animali locali in via di estinzione, come aggiornamento al mio articolo “Terminati!” apparso su “Il Nuovo” nel 2006.

VIOLINO, BIODIVERSITA’ CONTRO L’OMOLOGAZIONE

“Il mantenimento nell’agricoltura di tutte le diversità biologiche possibili è strettamente correlato al perseguimento degli stessi obiettivi per quanto concerne la cultura e l’identità: in tal senso la globalizzazione non rappresenta una minaccia d’omologazione, bensì un’opportunità per farsi riconoscere”.

E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alle Risorse rurali e agroalimentari Claudio Violino al convegno sulle ”Razze animali locali in via di estinzione’‘ organizzato oggi, nell’ambito dell’undicesima edizione della festa ”Gemona formaggio … e dintorni”, dall’Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia.

L’incontro è stato preceduto dall’inaugurazione della manifestazione che valorizza le tradizioni e i prodotti enogastronomici del territorio. 
L’agricoltura regionale, ha sottolineato nel suo intervento l’assessore Violino, si trova oggi ad un bivio: ”O continua – ha spiegato – con investimenti pesantissimi nell’agricoltura industriale, dove però non potrà mai competere con i minori costi di produzione praticati in Cina, Argentina o Ucraina, oppure sceglie un’alternativa”.
Per l’esponente dell’esecutivo regionale, l’unica strada percorribile di sviluppo del settore primario ”è quella che lega la qualità della produzione al territorio: bisogna quindi ‘griffare’ l’agricoltura e fare in modo che il consumo dei prodotti tipici, profondamente diversi da quelli grigi e anonimi delle multinazionali, diventi una moda”.
A titolo di esempio, l’assessore Violino ha indicato il modello di sviluppo economico della Catalogna: ”I catalani hanno capito – ha rilevato – che per essere competitivi nel mondo devono puntare sull’originalità nel confronto con gli altri: quindi su lingua, identità e sostenibilità”.
Nel corso del convegno è stata messa in rilievo la necessità del mantenimento della biodiversità nell’agricoltura e sono stati presentate le attività già avviate e quelle ancora da realizzare nell’ambito del progetto comunitario, finanziato anche dalla Regione, riguardante il rilancio delle razze animali locali a rischio d’estinzione.
I bovini allevati in passato sul territorio regionale si sono evoluti con il territorio. Nel secondo dopoguerra si sono però imposte in numero crescente le razze cosmopolite (Frisona, Bruna, Pezzata rossa) a scapito di quelle locali (Pezzata rossa friulana, Pinzgau, Pustertaler) con la conseguente perdita della preziosa informazione genetica. Per gli allevatori è necessaria una modifica del criterio con il quale vengono a loro erogati i premi per l’allevamento dei bovini minacciati dall’estinzione: in tal senso, oltre alla griglia numerica, bisognerebbe considerare anche i valori storici, culturali, ambientali, scientifici e turistici del territorio da loro presidiato e curato.
Oltre a ciò, le razze animali locali dovrebbero secondo i relatori essere prese in considerazione anche per la loro capacità di produrre, rispetto alle razze cosmopolite, meno gas metano. Significativa è stata dal punto di vista della salvaguardia del territorio la testimonianza presentata al convegno relativa all’allevamento dell’agnello d’Alpago.
Hanno partecipato all’incontro il consigliere regionale Enore Picco, il sindaco di Gemona Paolo Urbani, il presidente dell’Associazione regionale Allevatori Luca Vadori, Simonetta Dovier (ERSA), Riccardo Fortina (Università di Torino), Stefano Bovolenta (Università di Udine), Fabio Damuzzo (Gruppo Allevatori Custodi), Alessandro Fullin (Associazione Fardjma), Martino Cassando (Università di Padova). ARC/MCH