Come raggiungere la sorgente del Danubio
Il viaggio in treno per raggiungere Donaueschingen, cittadina tedesca della Foresta Nera dove si trova la “sorgente ufficiale” del Danubio, è piuttosto complicato: ci vuole un primo treno per Villach, una coincidenza per Monaco di Baviera o meglio ancora per Ulm e da qui un paio di ore di viaggio ancora con un treno locale fino alla meta.
Una sorgente controversa
Nel grande parco dei principi Fürstenberg a Donaueschingen vi è una sorgente incorniciata da un’elegante ringhiera in ferro battuto. La sorveglia una statua che raffigura la madre Baar (il territorio circostante) che indica la via da seguire a una graziosa fanciulla: il Danubio (in tedesco “die Donau” è femminile). Il luogo è indubbiamente suggestivo e in fondo ben si addice al grande fiume, tuttavia la faccenda della “vera” sorgente del Danubio è stata fin dall’antichità una questione controversa. La maggior rivalità è proprio tra Donaueschingen e la vicina Furtwangen. Il fatto è che è veramente arduo stabilire da dove nasce il Danubio che all’inizio ha un andazzo un po’ capriccioso e si inabissa pure in qualche punto per poi rispuntare qualche km più a valle.
Nel Giura Svevo
I primi giorni di viaggio si svolgono nel Baden-Württemberg, e precisamente in quella regione boscosa e collinosa che si chiama Giura Svevo (Schwäbische Alb) caratterizzata da prati fioriti, bianche rocce a picco sul fiume e castelli in cima allealture. Nell’aria c’è odore di fieno appena falciato e il giovane Danubio è ora marrone chiaro, ora verde scuro, talora verde smeraldo. Cicogne e aironi dappertutto, qualche nibbio dalla coda forcuta vola alto nel cielo.
Il percorso è molto bello, soprattutto là dove la pista si snoda sulla riva del fiume lontano da ogni strada transitabile dalle auto. Anche oggi molti tratti davvero belli e molte ripide rampe, dove si fa sentire il peso dei bagagli. La cittadina di Blaubeuren, sulla strada per Ulm, è un piccolo gioiello con una polla di acqua azzurra (Blautopf) che ricorda il nostro Gorgazzo a Polcenigo.
Ulm va in bicicletta
A Ulm c’è un traffico incredibile di biciclette sulla pista ciclabile, una cosa davvero mai vista, sarà per il clima caldissimo, sarà perché è l’ora in cui i ragazzini tornano a casa da scuola. Purtroppo non si può salire sul campanile della cattedrale – 161 metri di altezza, dicono sia il più alto d’Europa – ma l’interno è comunque bellissimo.
E poi passeggiare attraverso le stradine del Fischerviertel (quartiere dei pescatori) e osservare la svariatissima umanità che si muove (a piedi, in bici, in skateboard e rollerblade) sul lungofiume oppure chiacchiera, mangia e beve sdraiata sull’erba dei parchi come se fosse in spiaggia. Quando all’indomani ci affacciamo alla finestra della nostra stanza, tutta la grande piazza sotto di noi è invasa dalle bancarelle, fitte fitte, del mercato. Qui in Germania tutti i centri storici sono pedonali!
In Baviera
Finora la nostra pedalata si è svolta tutta in direzione Est, ma da Ulm, entrando in Baviera, il Danubio prende una decisa direzione Nord-Est fino a Ingolstadt, per poi scendere a Sud-Est verso Passau. Il percorso è in buona parte sterrato, molto bello, quasi tutto sull’argine ma anche in mezzo alla campagna. Il Danubio è grande e lento, color verde oliva-verde scuro, bloccato da numerose dighe. Nei boschetti c’è odore di aglio orsino e fiori di sambuco.
Si passa per numerose città e cittadine attraenti e ricche di monumenti come Dillingen, Neuburg, Ingolstadt, Vohburg e Neustadt, dove si potrebbero passare ore e ore trascurando l’andare, ma il centro di attrazione è naturalmente Regensburg, con la sua cattedrale e il suo ponte medievale sul Danubio.
Poco fuori Regensburg, mentre ci riposiamo su una panchina osservando con un certo timore reverenziale il fiume ormai imponente ai nostri piedi, vediamo arrivare a nuoto due persone dirette proprio verso di noi. Sono un uomo e una donna davvero anziani e perfettamente a loro agio: escono dall’acqua, a riva non hanno né ciabatte né asciugamani, e tranquilli si avviano scalzi e grondanti sulla strada. Non posso fare a meno di rivolgere loro la parola e chiedere se il fiume è pericoloso. “Il fiume bisogna conoscerlo, rispondono, ma noi viviamo qui da ottant’anni, la nostra casa è a cento metri da qui”, e se ne vanno lasciandomi stupefatta e ammirata.
In Germania ci sono molti campeggi dedicati ai canoisti, comodi, economici e poco affollati, tutti ovviamente vicino al fiume; ne abbiamo ampiamente approfittato passando ottime serate sui loro praticelli-moquette in tenuta semi-balneare (visto il clima) con birra fresca che per fortuna non mancava mai.
Il percorso Euro Velo 6 in Germania
Da Donaueschingen a Passau ci sono 600 km di pista ciclabile vera e propria, un vero sogno! Nella prima parte si pedala spesso su strade sterrate con molti saliscendi, in seguito i dislivelli sono quasi inesistenti. Le segnalazioni in genere sono ottime, anche se spesso nelle città c’è un tale intreccio di piste ciclabili che è facile “perdere il bandolo della matassa”.