3700 km in bici dal Friuli alla Norvegia/3
La costa danese e norvegese fino a Stavanger
Danimarca ventosa
11 luglio 2022: siamo adesso sull’itinerario chiamato “Vestkystruten”, che percorre per 560 km tutta la costa Ovest della Danimarca. Il tempo è stupendo e le nuvole corrono veloci in un cielo sconfinato, anche perché dal mare tira instancabile un fortissimo vento da nord-ovest che non smette mai un momento.
Non a caso ci sono ovunque pale eoliche e la città di Esbjerg ne è la più grande produttrice, oltre a essere il centro dell’industria petrolifera danese. Ma sulla spiaggia di Esbjerg vi è anche un colossale monumento, color bianco candido, bellissimo, che ricorda un po’ la ieraticità delle statue di Abu Simbel: si intitola “L’uomo incontra il mare” ed è opera dell’artista Svend Wiig Hansen.
Le tappe danesi da adesso in poi sono tutte lunghe e un po’ senza storia. Gran parte della costa è riserva naturale, e i centri abitati non sono molti.
Quasi tutti i campeggi in Danimarca, e poi anche in Norvegia, mettono a disposizione degli ospiti una cucina (più o meno attrezzata) e una sala al coperto in cui rifugiarsi in caso di tempo inclemente.
Per chi viaggia in bicicletta come noi è una cosa davvero tranquillizzante, cucinare all’aperto con questo vento non è proprio semplice. Noi comunque quando è possibile cerchiamo di affittare un bungalow, talvolta se ne trovano di bellissimi e confortevoli per 40-60 Euro, mentre un semplice posto tenda costa sui 25-30 Euro, circa il doppio che in Germania.
Sono giornate passate a pedalare su stradine bellissime, tra boschetti, campi di cereali ancora da mietere e dune. Alla nostra sinistra sempre il mare grigio-azzurro, con il vento che soffia instancabile, per la gioia di tutti gli appassionati di windsurf e discipline affini.
Non fa proprio la gioia dei ciclisti come noi perché lo abbiamo costantemente contro, ma il tempo è stupendo, i colori sono intensi, è una gioia per gli occhi.
Le dune sono spesso ricoperte di erica dai fiori rosa oppure da una fittissima vegetazione di rose canine dai bellissimi fiori porpora.
Ogni tanto la sabbia invade la pista e si deve scendere e spingere! Il momento più incredibile è la lunga pedalata su una spiaggia bianchissima e deserta: eh sì, la pista passa proprio di lì, non ci stiamo sbagliando.
Le tappe della Vestkystruten :
- 11/7 – Højer – Emmerlev – Rejsby Ballum – Bredebro – Esbjerg – Sjelborg km 90 (pernottamento in tenda al campeggio);
- 12/7 : Sjelborg – Hvide Sande – Bjerregård – Vedersoe Klit km 115 (pernottamento in bungalow al campeggio);
- 13/7 : Vedersoe Klit – Ulfborg – Lemvig – Vestervig – Vorupør (pernottamento in tenda al campeggio) km 106;
- 14/7 : Vorupør – Hanstholm – Hjortdal – Tranum Klit Camping km 101 (pernottamento in bungalow al campeggio);
- 15/7 : Tranum Klit Camping – Bløkhus – Løkken – Furreby – Hjørring – Tornby km 77 (pernottamento in tenda al campeggio).
Passaggio marino
Il 16 luglio, a Hirtshals, siamo veramente felici: in meno di un mese abbiamo percorso 2394 km senza alcun incidente e stiamo per imbarcarci per la Norvegia! Il grande faro bianco domina il paesaggio, e sotto c’è la spiaggia, disseminata di meduse che sembrano traslucidi fiori viola.
Un pranzo veramente squisito a base di pesce, crocchette di patate e croissant ripieno di insalata russa non poteva mancare in questa giornata di pieno relax.
All’imbarco del traghetto ci sono tre ciclisti oltre a noi: un norvegese, un danese e un tedesco. Ci fanno mettere in fila – noi fragili e silenziosi – tra i rombanti motociclisti che ci guardano come strani insetti, la cosa è abbastanza divertente.
Alla fine i cinque poveri “asini d’acciaio” vengono sistemati in un angolino della stiva, tra le moto e i bidoni dell’immondizia, e per fortuna il personale del traghetto ci dà delle cinghie per bloccarli.
Arriviamo a Kristiansand alle 21.30 e troviamo posto a fatica nell’unico affollatissimo campeggio che si trova proprio sul mare. E’ sabato sera, del resto, e siamo nel pieno della breve estate norvegese: alle dieci di sera il sole sta appena tramontando, gruppi di ragazzi fanno il bagno, altri si affollano al chioschetto della pizza che per nostra fortuna è ancora aperto!
Ed eccoci in Norvegia…
In Norvegia abbiamo deciso di seguire il percorso costiero della ciclovia n. 1, che coincide con una parte dell’Eurovelo 12, la ciclovia del Mare del Nord che si snoda per oltre 6.000 km dalla Norvegia al Regno Unito attraverso Svezia, Danimarca, Germania e Olanda.
Attenzione, la ciclovia non è una pista ciclabile, è solo un percorso consigliato e più o meno frequentemente tabellato. Partiamo al mattino preso da Kristiansand e subito ci accorgiamo della grande differenza con le ciclovie della Danimarca e soprattutto della Germania: qui non ci sono percorsi dedicati e separati, si divide quasi sempre la strada con gli automobilisti e la segnalazione è sporadica. Sembra insomma di essere in Italia…
Ogni tanto ci sono tratti sterrati con salite o discese ripidissime, con un andamento alquanto bizzoso, e quando nel pomeriggio lasciamo per errore la ciclovia segnalata, ci ritroviamo sulla trafficatissima E39 in una domenica pomeriggio di luglio. Come se non bastasse, il tempo si guasta e si mette a piovere. Per fortuna a Lyngdal c’è un campeggio in cui troviamo un bungalow (brutto e costoso).
Ancora ignari delle caratteristiche delle strade norvegesi, scegliamo al mattino un percorso che ci sembra vantaggioso per ritrovare la ciclovia n. 1 abbandonata il giorno precedente. Ben presto l’asfalto cede il posto allo sterrato e la strada diventa così ripida che dobbiamo spingere la bici a mano per tratti lunghissimi. Sicuramente quello strano segno a cavaturacciolo sulla carta norvegese stava a indicare la pendenza disumana! Sull’ultima salita un tizio incontrato per caso ci racconterà che qui si svolge una gara durissima, la più difficile della Norvegia, che peraltro – ormai lo capiamo – non è un paese di ciclisti. Dopo 5 ore di fatiche, con una media di 4 km all’ora, arriviamo a Liknes, ci concediamo una bella pizza, e poi con un percorso variegato arriviamo a un campeggio sul lago di Egernes.
Quando, alle nove del mattino del giorno seguente, siamo fermi su un ponte della cittadina di Flekkefjord per fare delle foto, un signore con macchina fotografica a tracolla ci rivolge la parola e vuole sapere dei dettagli del nostro viaggio, chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, cosucce così insomma. Scopriamo che è un giornalista del quotidiano locale e che vuole fare un articolo su di noi, cosa ovviamente molto lusinghiera.
Ci rassicura che il percorso della ciclovia 1 dopo Egersund diventa meno impegnativo. Con questa idea affronto senza demoralizzarmi troppo un tratto di strada terribile sia per le salite che per il traffico. Il tratto peggiore è una salita ripidissima che termina con una galleria. Da sotto vediamo che ci si infila un camion enorme. Eh no, questo proprio non ci voleva! eppure la ciclovia 1 non doveva mai entrare in galleria! Per fortuna avvicinandoci capiamo che i ciclisti possono percorrere un tratto della vecchia strada – molto spettacolare – evitando così il tunnel. Grande sospiro di sollievo!
Per il resto il paesaggio è meraviglioso e sempre vario, e la sera del 19 luglio arriviamo felicemente al campeggio di Egersund, nonché il giorno successivo a quello di Stavanger, grande città portuale.
Quest’ultima è stata una tappa relativamente facile e pianeggiante: all’inizio lungo la costa in mezzo a campi di patate in fiore, poi con un lunghissimo attraversamento di periferie cittadine, perché Sandnes e Stavanger creano un unico agglomerato urbano. Il campeggio di Stavanger si trova nel bel mezzo di un parco su un grande lago in mezzo alla città, ed è strapieno di tende e di camper abbastanza “assembrati”.
Le prime tappe in Norvegia:
- 17/7 Kristiansand – Tangvall – Sogne – Lyngdal km 87
- 18/7 Lyngdal – Liknes – Feda – Egernes km 62
- 19/7 Egernes – Flekkefjord – Hauge – Egersund km 78
- 20/7 Egersund – Vigrestad – Sandnes – Stavanger km