Sono felice di annunciare che da oggi 23 febbraio 2024 è disponibile la mia ultima fatica dedicata alle Valli del Natisone, scritta a quattro mani con Tiziana Perini, ricercatrice della tradizione orale e appassionata di poesia. La guida si intitola “Il Cammino delle 44 chiesette votive”, pubblicata dalla casa editrice Ediciclo, e descrive un anello in 10 tappe e 180 km da Cividale del Friuli alle Valli del Natisone. Una prima presentazione si terrà a Cividale il 2 marzo 2024, alle ore 10.30, nella sala della Biblioteca Civica in Piazzetta Chiarottini, 6.
Le valli del Natisone su questo sito
Se dopo aver avuto tra le mani la nuova guida escursionistica dedicata al “Cammino delle 44 chiesette votive” vi è venuta voglia di conoscere meglio le Valli del Natisone, su questo sito potrete trovare numerosi articoli molto dettagliati che vi aiuteranno a conoscere l’anima delle Valli. Non avete che l’imbarazzo della scelta…
Potrete leggere di una particolare tradizione di Carnevale negli articoli “I Blumarij di Montefosca” e “A Rodda, dove fioriscono i limoni”; , potrete scoprire che una volta in primavera i terrazzamenti di Rodda erano tutti rosa di fiori di pesco; particolare era il vino Cividino di Vernassino; troverete la storia dei rastrelli che venivano fabbricati a Tercimonte e quella del pluricentenario castagno Mlaja a Canalaz di Grimacco ; viene raccontata la nascita del monastero buddista di Polava nell’articolo “Le due anime di Polava”; la valle del fiume Judrio prende vita nell’articolo “Contrabbandieri sullo Judrio” e “Con il cuore in Benecia”; e ancora si può leggere un ritratto di Giovanni Coren, conosciuto da tutti come “il maestro dei boschi”. Tratti dalla serie del 2007 “Storie dell’ex confine” vi sono infine gli articoli “Un pugno di terra del Caucaso” dedicato a Riccardo Ruttar e “Il confine errante”, dedicato a Milka Clemencic di Clabuzzaro. La maggior parte di questi articoli sono usciti sul settimanale “Il Nuovo” a cui ho collaborato per molti anni.
A Rodda, dove fioriscono i limoni
Voglio raccontare di una giornata passata con un gruppo di escursionisti tedeschi che iniziano a scoprire i molti tesori nascosti delle Valli del Natisone. Iniziamo la giornata a Guspergo, pochi chilometri a nord di Cividale, dove il gruppo alloggia presso l’agriturismo “Ai Casali”, gestito da Luigi ed Elena, una coppia giovane e dinamica. Ho preparato il mio gruppo al fatto che oggi faremo un’escursione su “sentieri selvaggi” e vedo che c’è grande attesa. La nostra meta è Rodda, un paese con un carnevale molto particolare. Dal fondovalle saliremo a circa 450 metri di altitudine fino alla borgata più alta, dove pranzeremo con Michela e suo marito Antonio, che intaglia le tradizionali maschere di legno.
I nuovi pionieri
©Antonietta Spizzo per “IL NUOVO”2004
Decima e ultima tappa, Plan delle Farcadice, m 650, in comune di Faedis. Per chiudere in bellezza questo breve viaggio alla ricerca della montagna friulana che resiste, abbiamo scelto non un paese ma un caso emblematico e decisamente controcorrente: c’è qualcuno, ogni tanto, che come Antonio Zaro decide di andare a vivere e a lavorare in montagna e si insedia – come un nuovo pioniere – in mezzo alla natura. E l’azienda agrituristica condotta da lui e da sua moglie Patrizia è oggi una realtà consolidata e dimostra non solo che con coraggio e passione si può vivere, e bene, anche in una situazione difficile, ma anche che è possibile creare dal nulla un’attività produttiva e posti di lavoro. Leggi tutto “I nuovi pionieri”
Vernassino: All’osteria del Cividino
A Vernassino, nelle valli del Natisone, Elio Blasutig ancora coltiva l’antico vitigno autoctono chiamato Cividin, e la figlia Raffaella tiene aperta l’omonima osteria. Hier lesen Sie die deutsche Fassung.🇩🇪
Cividale, Ponte San Quirino, Azzida, la strada per Savogna, e dopo qualche km a sinistra per Vernassino/ Gorenj Barnas. In una assolata ma limpida giornata di luglio salgo i tornanti che dal fondovalle portano alla piccola borgata, famosa un tempo per la produzione di un vino particolare e ora dimenticato: il Cividin. Leggi tutto “Vernassino: All’osteria del Cividino”
Le pesche di Rodda
Solo poche decine di peschi sopravvivono ancora a Rodda, soleggiato paese nella valle del Natisone, che ne trasse ricchezza per quasi 80 anni.
Percorrendo in questi giorni di sole primaverile la valle del Natisone da S.Pietro a Pulfero, non si può fare a meno di notare, sui fianchi delle montagne ricoperti ormai di bosco, gli sbuffi bianchi dei ciliegi in fiore, ma nulla potrebbe far immaginare che fino a trent’anni fa da Brischis alle più alte borgate di Rodda il colore dominante non fosse il verde né il bianco, ma il rosa dei peschi, una coltivazione che costituiva “una vera oasi fruttifera che richiama compratori anche da lontano”, come scriveva nel 1912 Olinto Marinelli nella sua “Guida delle Prealpi Giulie”.
Mlaja, il castagno secolare di Grimacco
Tutta su antichi sentieri, questo giro è un’escursione entusiasmante che porta al cospetto di un monumento vegetale ancora poco noto.
Dislivello circa 400 metri in salita, da Liessa (250 m) al passo di S. Martino (655 m) Leggi tutto “Mlaja, il castagno secolare di Grimacco”
Il castagno Mlaja – galleria
Una galleria di immagini commentate relative all’articolo “Il castagno Mlaja”. Cliccate sull’immagine per ingrandirla.
Con il cuore in Benecia – galleria
Una galleria di immagini commentate relative all’articolo “Con il cuore in Benecia”. Cliccate sull’immagine per ingrandirla.
Con il cuore in Benecia
Il confine errante
Due nomi, tre patrie, una vita sospesa: le vicende di Emilia/Milka Klemencic, il cui destino è stato segnato dai flussi e riflussi del confine.
“Se il mio destino è stato così, è perché giocavano con le frontiere”- sono le parole con cui mi accoglie Milka. Nella sua cucina il sole d’inverno disegna ghirigori brillando attraverso le tendine di pizzo lavorato al tombolo. “Mancano pochi giorni alla caduta del confine”– le dico. “Speriamo davvero che sia per sempre – sospira -Quello che ti dico adesso avevo promesso che non l’avrei mai raccontato e così è stato finora. Ma adesso le cose sono cambiate, e questa mia storia non può più danneggiare nessuno.”
Emilia/Milka Klemencic, classe 1933, è nata a Monte San Vito/Sentviska Gora, un altopiano a 22 km da Tolmino a circa 700 metri di quota, un posto molto bello. Leggi tutto “Il confine errante”
Eine Handvoll Kaukasus Erde
Für Riccardo Ruttar, den Chefredakteur der Zeitschrift der slowenischen Minderheit “DOM”, stehen seit 30 Jahren die Natisonetäler im Mittelpunkt seiner Studien und Arbeit. In diesem Gespräch erinnert er sich an die Geschichte seiner Familie und analysiert die gegenwärtige Situation.
Jede Woche lese ich mit besonderem Interesse eine Rubrik von Riccardo, die den Dörfern der Natisone-Täler gewidmet ist. Ich beneide den Kollegen um sein Wissen über die Menschen und das Territorium, und nachdem ich erfahren habe, dass er aus Drenchia an der Grenze zu Slowenien kommt, finde ich den Mut, den Interviewer um ein Interview für meine Serie zu bitten.
Un pugno di terra del Caucaso
Riccardo Ruttar rievoca la vicenda di suo nonno Mateus che partito da una frazione di Drenchia alla fine dell’Ottocento finì per trovare casa e lavoro a Vladikavkaz in Russia. Una storia emblematica di un’epoca in cui non c’era “nessun maledetto confine nella testa della gente”. Hier lesen Sie die deutsche Fassung 🇩🇪
Sul quindicinale Dom, di Cividale, seguo con particolare interesse una rubrica dedicata ai paesi (uno per uno!) delle valli del Natisone, dove la parte delle interviste è a firma di Riccardo Ruttar. Invidio infinitamente il collega per la sua conoscenza delle persone e del territorio, e saputo che è originario di Drenchia, proprio sul confine, trovo il coraggio per chiedere all’intervistatore un’intervista per la mia serie. Mai avrei potuto immaginare quanto lontano mi avrebbe portato… Leggi tutto “Un pugno di terra del Caucaso”
Contrabbandieri sullo Judrio
A colloquio con Jožica Strgar, etnologa e regista, che nel suo spettacolo “Kontraband čez Idrijo” ha colto le antiche paure e le nuove speranze della gente che ha vissuto sul confine.
Ponte Clinaz, 26 dicembre 2007. Tra le tante feste per la caduta del confine con la Slovenia a cui abbiamo partecipato, questa di Ponte Clinaz, una sperduta località sul corso superiore dello Judrio, è stata certamente la più bella e spontanea: niente autorità, niente discorsi ma solo un clima di gioiosa adesione e di allegria popolare. In mezzo al ponte si incontrano e si abbracciano i primi doganieri italiani e jugoslavi che presidiavano questo remoto valico, mentre intorno a loro saltano e ballano gli Skrati, i folletti del folklore sloveno. Leggi tutto “Contrabbandieri sullo Judrio”
I Blumarji di Montefosca
Ogni anno, l’ultima domenica di carnevale, a Montefosca, piccola frazione montana di Pulfero, si ripete la corsa dei Blumarji, le strane maschere che non hanno assolutamente uguali in tutto l’arco alpino orientale, né in Italia né in Slovenia. Hier lesen Sie die deutsche Fassung.🇩🇪
Montefosca/Črni Vrh: sarebbe già sufficiente il nome per andarci. Ma oltre al fascino del toponimo e del Carnevale c’è anche un terzo motivo di interesse: è l’unico paese delle Valli del Natisone in cui vi è ancora una latteria funzionante, dove ancora per le strade si sente l’odore delle stalle e del fieno. Ci sono due modi per andarci. Una lunga lunga strada si inerpica a tornanti da Stupizza su per Zapotocco e Calla. Leggi tutto “I Blumarji di Montefosca”
Il maestro dei boschi
Un itinerario alla ricerca di tracce e di alberi sul monte Mia, m 1231, in compagnia di Giovanni Coren di Ponteacco, profondo conoscitore di ogni piega del monte.
E’ una fortuna non quotidiana quella di poter fare un’escursione insieme a Giovanni Coren, istruttore naturalistico e appassionato raccoglitore di storie e tradizioni delle valli del Natisone. Qualcuno lo ha chiamato “il maestro dei boschi”. Lui questo mestiere lo fa per passione, e ama soprattutto lavorare con i bambini delle elementari: dice lui stesso di aver avuto un’infanzia felice in mezzo alla natura e sente il desiderio, quasi la spinta morale di trasmettere questo sapere alle nuove generazioni.
Der Waldlehrer
Auf der Suche nach Spuren und Bäumen auf dem Mia-Berg, m 1231, begleitet von Giovanni Coren aus Ponteacco, tiefer Kenner jedes Bergwinkels.
Nicht oft hat man das Glück, eine Wanderung zu machen mit Giovanni Coren, Naturwanderführer und leidenschaftlicher Sammler von Geschichten und Traditionen der Natisone-Täler. Jemand hat ihn “den Waldlehrer” genannt. Er macht diese Arbeit aus purer Leidenschaft, und vor allem arbeitet er gern mit Grundschulkindern: er selbst sagt, er habe eine glückliche Kindheit in der Natur gehabt und spüre jetzt den Wunsch, ja sogar den moralischen Drang, dieses Wissen den neuen Generationen weiterzugeben. Die Gelegenheit bietet sich mit dem ersten Kurs für Naturwanderführer, den der sehr engagierte Förderverein “Nediske Doline-Valli del Natisone” organisiert hat. Die Teilnehmer sind fast alle junge Studenten der Natisone-Täler, die vom Frühling bis Herbst die Wanderungen zum Mia-Berg und seinen alten Hirtensiedlungen führen werden. Leggi tutto “Der Waldlehrer”
Tercimonte: 500 rastrelli per una bici
Tercimonte è un piccolo paese delle Valli del Natisone alle falde del Matajur, abbarbicato su un colle posto alla confluenza dell’Alberone con il Rieca, e nelle giornate limpide gode di una vista impareggiabile verso Cividale e la pianura. Purtroppo è ormai sconosciuto ai più, ma fino a trent’anni fa non era così perché vi fioriva l’artigianato dei rastrelli. Leggi tutto “Tercimonte: 500 rastrelli per una bici”
Le due anime di Polava
Nel piccolo borgo delle valli del Natisone incontriamo Antonia Massera, memoria storica del paese, e Plinio Benedetti, fondatore del centro buddista Cian Ciub Ciö Ling. Lesen Sie hier die deutsche Fassung.🇩🇪
A poca distanza dal confine con la Slovenia ormai definitivamente caduto, si appoggiano sul pendio della montagna le poche case del borgo di Polava, dove già da molti anni vivono alcuni monaci tibetani. Leggi tutto “Le due anime di Polava”
Polavas zwei Seelen
In dem kleinen Weiler der Natisone-Täler treffen wir Antonia Massera, lebendes Gedächtnis des Ortes, und Plinio Benedetti, Begründer des buddhistischen Zentrums Cian Ciub Ciö Ling.
Nicht weit von der ehemaligen Grenze mit Slowenien lehnen sich an den Berghang die wenigen Häuser von Polava. Seit einigen Jahren lebt hier eine kleine buddhistische Mönchengemeinschaft. Leggi tutto “Polavas zwei Seelen”